Ecclesiastico e politico italiano. Capace amministratore,
ricoprì numerose cariche all'interno dello Stato pontificio fra cui
quella di tesoriere generale. Nel 1847 venne nominato cardinale e nel 1849
segretario di Stato, incarico che tenne fino alla morte. In un primo tempo si
mostrò favorevole alla politica di riforme di Pio X; in seguito, dopo
l'assassinio di Pellegrino Rossi, assunse una posizione più conservatrice
esercitando la sua influenza sul papa a cui consigliò la fuga a Gaeta.
Durante l'esilio fu segretario di Stato
in partibus e fu un deciso
sostenitore dell'intervento straniero per abbattere la Repubblica Romana.
Rientrato a Roma nel 1850 si oppose vivacemente al movimento riformatore
(Sonnino 1806 - Roma 1876).